E' stata presentata oggi in Senato, nella sala Zuccari di Palazzo Giustiniani, la Fondazione Italiana per la Lotta all'Obesità Infantile Onlus, che si propone di affrontare un problema che è ormai un'emergenza anche nel nostro Paese. Il Presidente del Senato on. Renato Schifani ha voluto sottolineare con la sua presenza l'importanza dell'iniziativa, che vuole contribuire a combattere quella che è una vera e propria piaga sociale, facendo leva su un approccio globale: attività sportiva, alimentazione corretta, genitori più consapevoli.
Infatti la Fondazione, nata per iniziativa del prof. Marco Gasparotti che la presiede e del prof. Manuel Castello, ha come obiettivo di sensibilizzare le famiglie ad adottare e far adottare ai propri figli un sano stile di vita che preveda equilibrio alimentare e la pratica dell'attività sportiva o del movimento, a secondo dell'età.
Su queste basi la Fondazione, ha ricordato il presidente prof. Marco Gasparotti, ha già aperto sul territorio nazionale i primi ambulatori gratuiti per la valutazione dei bambini obesi e ha stabilito accordi per i primi tre "camps" dove, insieme agli altri coetanei, potranno praticare sport e attività motorie, imparare ad alimentarsi correttamente, seguiti da psicologi, trainers ed esperti. Il progetto si propone di accogliere gratuitamente i bambini di famiglie economicamente disagiate che, secondo i dati, sono maggiormente a rischio di obesità.
Secondo gli ultimi dati circa un terzo dei bambini e degli adolescenti risulta obeso o in soprappeso, con problemi sanitari, psicologici e di inserimento e con conseguenze sempre più pesanti anche sul bilancio dello Stato. Basti pensare che, come ha ricordato la dottoressa Maria Teresa Mentano, dirigente del Ministero della Salute, il problema incide per l'8% sui costi della sanità pubblica e, secondo l'Oms, in Europa dal 10 al 13% della mortalità è originata da patologie connesse all'obesità. Tema sul quale si è soffermato il prof. Manuel Castello, presidente dell'Accademia Internazionale di Pediatria, ricordando che un bambino che arriva obeso all'adolescenza è a rischio di cardiopatie, ipertensione, diabete, problemi ortopedici e altre gravi conseguenze.
Un bambino su cinque in Italia fa attività sportiva e per non più di un'ora e settimana. La responsabilità è in gran parte dei genitori, come ha rilevato la prof. Oliverio Ferraris, psicologa dell'età evolutiva alla Sapienza di Roma: se infatti si ascoltano le richieste dei bambini, si scopre che vorrebbero fare più movimento e giocare più spesso all'aria aperta. Le statistiche sono chiare: tra i bambini che praticano attività motoria regolare, ha rilevato il prof. Antonio Dal Monte, illustre fisiologo dello sport, l'incidenza del fenomeno è nettamente inferiore.
Il prof. Giorgio Calabrese, docente di nutrizione umana e dietoterapia, si è soffermato sul tema, anch'esso decisivo, dell'alimentazione: la correttezza nutrizionale è uno dei fattori più importanti nel determinare salute e benessere, senza essere incompatibile con il piacere della tavola.
Alla conferenza stampa di presentazione della Fondazione numerosi atleti olimpionici, con la loro presenza, hanno voluto testimoniare l'importanza dello sport come modello positivo.
Link sito: www.obesitainfantile.org